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La nostra storia

da Righetto dal 1853

La più antica trattoria di Campagnano di Roma è quella di "Righetto" che si trova a metà strada fra la Porta Romana e la piazza che accoglie la graziosa fontana attribuita al Vignola.


Fu aperta, come osteria con cucina, nella prima metà dell'Ottocento, da Carlo Narcisi, bisnonno di Enrico, trisnonno dell’attuale proprietario, e si articola in una serie di sale e salette scavate nel tufo e distribuite su tre piani: il piano terra, il primo piano e il sotterraneo attiguo alla cantina che giustifica al ristorante l'attributo di "underground.

Prima di installarsi a Campagnano, Carlo Narcisi aveva gestito una mescita di vino sulla Flaminia, fuori Porta del Popolo. Nel marzo del 1824, un editto del Papa Leone XII proibì l'ingresso nell'interno delle osterie obbligando gli osti a fornire il vino ai clienti attraverso un cancelletto che sbarrava la porta, e ciò allo scopo, si disse, di reprimere i disordini frequenti provocati dai bevitori. Fu allora che il Narcisi lasciò Roma e andò a Campagnano, dove la sorveglianza era meno rigorosa, e aprì un'osteria con cucina, prima in Via della Rocca e, poi, in Via del Corso. 

Alla sua morte, il figlio Sante abbandonò la bottega paterna e si trasferì nel palazzetto settecentesco della stessa via dove gettò le basi, all'insegna di "Locanda", di quello che sarebbe diventato il ristorante "underground da Righetto". Al piano terra sistemò l'osteria con la cucina e, nei piani superiori, i letti e i servizi.

Hotel Ristorante Da Righetto La nostra storia

Alla fine degli anni Venti, la gestione della locanda fu assunta da Telemaco Narcisi, figlio di Sante. Costui diede un nuovo impulso all'azienda: abolì i posti-letto e ampliò i posti a tavola arricchendo al tempo stesso la lista delle pietanze che, oltretutto, toccarono più alti livelli qualitativi grazie all'appassionata collaborazione in cucina della moglie, la signora Annunziata. Alla scuola della quale furono allevati il figlio Enrico e le figlie Rosina ed Amalia.

Nel 1942 Enrico viene mandato in guerra. L'8 Settembre del 1943 in Jugoslavia, sfuggendo alla cattura dei tedeschi, riesce, dopo varie peripezie, a venire a Roma, e da Roma, a Campagnano. A novembre gli muore il padre e, poco dopo, i tedeschi requisiscono l'osteria per destinarla a mensa-sottufficiali. Quando arrivano gli alleati, e i tedeschi si allontanano in fuga, l'osteria è inagibile. Enrico, divenuto capofamiglia, prende in mano la direzione dell'azienda, restaura alla meno peggio il locale e riapre bottega.
In poco tempo le cose si mettono al meglio: la clientela ritorna e si allarga, la voce che a Campagnano c'è un posto dove si mangia bene e con poca spesa comincia a viaggiare e, la sera, l'osteria si riempie di gente venuta da Roma. È il momento di dare un nome al locale, e nasce l'insegna "da Righetto".

 

La costruzione dell'Autodromo di Vallelunga, ad un paio di chilometri da Campagnano, favorisce  ulteriormente il decollo dell'azienda verso più fortunati traguardi. L'osteria diventa trattoria, la trattoria, ristorante e il ristorante, locale caratteristico. Festoni colorati, tralci di viti, lampioncini veneziani, botticelle conferiscono all'ambiente un'atmosfera strapaesana che però invita alla partecipazione e all'allegria. E sembra, in qualsiasi giorno dell'anno, che sia Natale o Carnevale. 

Hotel Ristorante Da Righetto La nostra storia

Dopo decenni che la via dei Castelli ha monopolizzato le scampagnate, le riunioni festaiole, le cenette fuori porta, ora il ristorante "da Righetto" ha aperto, in alternativa, la strada alla ristorazione nell'Alto Lazio. Assieme alla gente dell'Autodromo cominciano ad arrivare attori, uomini politici, buongustai in cerca dei sapori antichi. Il locale scoppia e bisogni allargarlo. Ha inizio, allora, la grande operazione di ampliamento che troverà sfogo nella roccia di tufo su cui si appoggia la parte posteriore dell'edificio, e che si concluderà nei primi anni del '70. Da quest'epoca il ristorante "da Righetto a Campagnano" si afferma come locale di moda e, la sera specialmente, si popola di gente del mondo dello spettacolo.


Ma la notorietà raggiunta, i molti premi ottenuti che trovano testimonianza nei diplomi appesi sulle pareti, una stella nella guida Michelin non hanno fatto montare la testa al cav. Enrico Narcisi: come nel passato, la gestione è a carattere familiare, la cucina è quella tradizionale romana, il vino della casa è quello di Campagnano, e Righetto continua a ricevere gli ospiti in maniche di camicia anche quando si tratta di personaggi importanti.


Enrico Narcisi, ormai anziano, lascia tutto in mano alla figlia Antonella e al genero Fulvio, che con tanta passione cercano di portare avanti la tradizione di famiglia, ristrutturando anche l'hotel. Oggi la gestione è affidata alla figlia Arianna.

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